Non voglio nasconderlo e non l’ho nascosto ai miei clienti più fedeli: quest’anno è stato difficile. Sono arrivata ad un bivio professionale: scegliere la strada più facile e seguire il filone dei miei colleghi o creare una vera impronta. Dopo qualche mese difficile, di mal di testa e gastrite ho deciso di incontrare una grandissima professionista e studiare con lei. Nadia mi ha aiutata a capire cosa volessi da me, ma soprattutto dai miei scatti. Mi ha presa e, offrendomi dei meravigliosi biscotti, mi ha sbattuto in faccia la nuda verità: Alice reagisci e crea la tua impronta. Quell’impronta che permetta alla gente di riconoscere le tue foto e di volere quelle foto. Quell’impronta fatta di emozioni vere e non di pose statiche, di sorrisi e di lacrime, di abbracci e di baci. Un’impronta umana, con le mie emozioni in primo piano: sì, piango ai matrimoni, mi vengono gli occhi lucidi quando incontro lo sguardo di un padre innamorato dei suoi figli, mi emoziono quando vedo una bisnonna abbracciare il proprio nipotino, magari per l’ultima foto insieme. Se mi emoziono io, riesco poi a catturare meglio le vostre emozioni. Credo che questo sia l’insegnamento più grosso di questo lungo e difficile anno.
Ora basta scrivere, lascio che siano le immagini a parlare e a raccontare questo anno. Prima, però, vorrei ringraziare tutti voi che mi avete dato fiducia e che continuerete a farlo.




















